Quando arrivé a la
citá vostra
Supe di pronto che
la mostra per vedere il carnevale
Era per publico di
Gade, asi che a la maniera nostra
Hicimo una
comparsa con la impronta di vostro cantare
E del modo che a
Gade le chiaman Tacetta
La chiame
serenissima quale Venezia
E aggiamo una
pieza di ofrenda sentita
E no hizo falta
poeta, di vostra Caleta per nostra canzone
Sua belleza
giammai
Llegaba al limite
della imaginazione
Pero corto di
parole. Tutti súbito quedamo
Al saber che il
gaditano, soffre della cervicale
Pero non per
lavorale, ni per alcuno castigo
E per mirare suo
ombligo, suo ombliguetto e nulla ai
Si levatnara la
testa y avanti mirara
Gade seria la
Bella
E la miseria
sfugaba
Dicen que il
gaditano nace
Donde al gaditano
le sale d elo cohone
E questa forma di
pensare, e tan ridicola e vulgare
Quale sua
pronunciazione
Il gaditano que io
pido, el che in Cadi no se encierra
E no confunde suo
ombligo, con il amore a la terra
Il gaditano
natale, universale, cosmopolita
Che por opera del
destino, al mondo vino , en la Tacetta
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